A cura di Giuseppe Pugliese, Vice Presidente di Tesla Club Italy
Il Gestore dei Servizi Energetici, GSE, ha pubblicato una “Guida Operativa per partecipare alla sperimentazione ARERA dedicata alla ricarica dei veicoli elettrici in orari notturni e festivi”, guida scaricabile da questo nostro link. Questa sperimentazione da la possibilità ai proprietari di veicoli elettrici di poter ricaricare la propria auto elettrica nel proprio box o autorimessa comune senza l’obbligo da parte dell’utente di aumentare la potenza impegnata indispensabile per questo tipo di operazioni.
La partecipazione alla sperimentazione permetterà all’utente di disporre di maggiore potenza nelle fasce orarie notturne e festive (dalle ore 00.00 alle 7.00 e dalle 23.00 alle 24.00 dei giorni dal lunedì al sabato e di tutte le ore dei giorni di domenica e festivi). In queste fasce orarie l’utente avrà la disponibilità di 6KW da dedicare alla ricarica del proprio veicolo elettrico. L’adesione alla sperimentazione avviene su base volontaria e, per i clienti domestici, è gratuita. L’iniziativa è condivisibile perché aumenta l’efficacia della ricarica elettrica in ambiente residenziale e riduce i costi per l’utente.
Ci sono alcune condizioni da rispettare. Le più importanti sono:
- la potenza attualmente impegnata non deve essere inferiore a 2KW e non superiore a 4,5KW;
- il contatore dell’utente deve essere elettronico e tele gestito, come i contatori di ultima generazione che sono stati installati dai gestori dei servizi di rete.
- il dispositivo di ricarica utilizzato deve essere presente nell’elenco dei dispositivi di ricarica idonei (ci sarà un elenco pubblicato sul sito internet del GSE), oppure si dovrà allegare una “dichiarazione di idoneità” predisposta dal costruttore corredata dal documento di identità del firmatario;
- l’allegazione alla richiesta di sperimentazione della dichiarazione di conformità rilasciata dall’installatore corredata dalla copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali dell’installatore.
La Guida spiega con dovizia di particolari le modalità di richiesta di partecipazione a questa fase sperimentale; dalla compilazione alla sua trasmissione al gestore dei servizi elettrici competente.
Molti problemi burocratici sono risolti anche da una delega per la presentazione della richiesta di ammissione che il richiedente può assegnare ad un soggetto terzo. Questa operazione è utile alla gestione semplificata della ricarica in ambito domestico. Ma questa sperimentazione potrebbe servire anche chi ha già l’auto elettrica ed anche a chi vuole dare un servizio ai proprietari di auto elettriche. Pensate a chi possiede una seconda o terza casa, al mare o sui monti. Questa sperimentazione permette di ricaricare senza aumentare la potenza impegnata.
La ritengo utile ed opportuna per tutti i B&B, gli alberghi diffusi che affittano piccoli appartamenti delocalizzati, chi affitta case nei luoghi di villeggiatura o di svago dove c’è un proprio contatore di energia dedicato all’unità immobiliare. In questi casi questa sperimentazione è utile e conveniente perché non aumenta i costi fissi, valorizzando l’offerta.
Dove rimangono i problemi.
Non tutti i casi vengono risolti, a parte le condizioni da rispettare. Il caso più numeroso è quello che molti box o autorimesse comuni situate nei piani terra o sottoterra degli edifici sono alimentati con l’energia elettrica del condominio e non di ciascun utente. In questo caso per poter partecipare a questa iniziativa si deve rifare l’impianto elettrico del locale autorimessa o di ciascun box auto per portare la linea elettrica che proviene dal proprio contatore. Questa operazione costa e non si può certo definire efficiente, perché l’autorimessa comune o i singoli box auto si riempiono di fili di rame che portano energia elettrica.
Molto più efficace ed efficiente è un impianto comune con un solo contatore fiscale e tanti contatori, cosiddetti “a defalco” per individuare i consumi di ciascuno. Questo modello è spesso utilizzato per la distribuzione dell’acqua. Questo modello è stato espressamente autorizzato dall’Autorità di regolazione del mercato elettrico (ARERA) con una specifica delibera (21 dicembre 2017 n. 894/2017/R/EEL).
L’altro problema arriverà quando i veicoli elettrici saranno la maggioranza. In quel momento si dovranno rivedere le linee di adduzione dell’energia elettrica agli edifici, soprattutto datati (prima degli anni ’80). Quelle linee non sono state progettate per portare l’energia sufficiente a ricaricare veicoli elettrici in quantità vicine al numero dei posti auto disponibili nell’edificio. Per gli addetti ai lavori mi riferisco ai valori del “fattore di contemporaneità” ed al “fattore di utilizzazione” che sono stati utilizzati per il dimensionamento delle linee elettriche che portano energia all’edificio.
Con le limitazioni descritte e fino a quel momento, comunque, l’iniziativa del GSE è estremamente lodevole.
Concludiamo con un invito: se frequentate bed&breakfast o agriturismi, che spesso hanno solo 3kW di potenza, invitateli a conoscere questa iniziativa che, prima di tutto, è un’opportunità: un’opportunità per loro di offrire un servizio aggiuntivo importante che li renderà più compatititivi, ma anche un’opportunità per tutti voi e noi, utenti elettrici, per avere una rete di ricarica sempre più ricca.
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