Tra le sfide più audaci di Tesla, spicca la possibilità di fare anche lunghi viaggi in Autopilot. Elon Musk ha recentemente affermato che entro la fine di quest’anno sarà infatti possibile per tutti i Tesla Owner fare un intero viaggio esclusivamente con pilota automatico. Già in occasione del “Autonomy Investor Event”, la società aveva dato delle anticipazioni sui futuri piani sulla sua tecnologia riguardante la guida autonoma, dichiarando che sarebbe pronta a lanciare una flotta robotica completamente autonoma già dal prossimo anno, a seconda delle normative.
Come già successo in passato, Musk ne ha leggermente posticipato la realizzazione, precisando però che non solo sarà possibile effettivamente realizzare un lungo viaggio con guida completamente autonoma grazie alla avanzata tecnologia di Tesla, ma qualsiasi proprietario di una Tesla in possesso di software Full Self-Driving (FSD) sarà in grado di compiere questa prestazione.
Quando in passato Elon aveva fatto menzione di questa opportunità, aveva dichiarato che Tesla avrebbe potuto utilizzare un software specializzato per il viaggio in strada, ma così facendo sarebbe stato un po’ come “barare”: scegliere le strade giuste e scrivere software specifici per determinate situazioni renderebbe sicuramente il lavoro molto più facile, mentre realizzare una soluzione generalizzata per la guida autonoma è molto più difficile, per tutti gli imprevisti che si possono verificare al momento reale della guida. Quindi Tesla ha preferito rinviare il viaggio di prova da Los Angeles a New York fino a quando il software non è pronto, ossia senza bisogno di un codice speciale.
Fino ad ora ci si aspettava che questo viaggio sarebbe stato fatto usando una versione interna e privata del software di Tesla, che sarebbe servito per aiutarne lo sviluppo e per scopi dimostrativi, e che probabilmente non sarebbe stato subito disponibile al pubblico. L’ultima volta che se n’è sentito parlare, si era fatta menzione del software “alpha”, a cui i Tesla Owner non hanno accesso. Ma la storia si è fatta più interessante, da quando Musk in un tweet ha suggerito che questo software sarà disponibile per tutti entro la fine del 2019.
We could have gamed an LA/NY Autopilot journey last year, but when we do it this year, everyone with Tesla Full Self-Driving will be able to do it too
— Elon Musk (@elonmusk) 9 maggio 2019
Secondo le previsioni di Elon, insomma, in poco più di sei mesi Tesla non solo farà un giro di dimostrazione in tutti gli Stati Uniti (si presume una coast to coast), ma anche il pubblico sarà in grado di farlo. C’è però ancora molto da fare e da migliorare, per rendere l’Autopilot più affidabile e sicuro. Che si tratti di fermarsi ai segnali di stop e alle luci rosse, o di richiedere la conferma al conducente per i cambi di corsia, ci sono ancora alcuni piccoli problemi da risolvere. Il chip FSD di Tesla è stato installato solo di recente e decine di migliaia di automobili dovranno essere aggiornate affinché tutti abbiano questa capacità.
Alcuni pensano che l’approccio di Tesla sia insostenibile, con la maggior parte del resto del settore che pensa che la tecnologia LIDAR (Light Detection and Ranging) sia necessaria per far fa sì che la piena guida autonoma diventi realtà. Ma molti esperti di intelligenza artificiale sono concordi sul fatto che Tesla abbia un enorme vantaggio nel software, e un recente studio della Cornell University assicura che le fotocamere dovrebbero essere sufficienti per la guida autonoma. Elon Musk, da parte sua, pensa che qualsiasi azienda che si affidi alla LIDAR come fosse una “stampella” sia destinata all’insuccesso.
Rimangono ancora degli interrogativi su come sarà predisposta la guida, ossia se sarà ad esempio una guida “a intervento zero”, in cui il conducente non tocca mai il volante tranne che in caso del parcheggio o di accensione del veicolo, oppure se sarà una guida in cui il conducente è all’interno dell’auto solo a fini regolamentari e l’auto agisce completamente in modo autonomo come se non ci fosse nessuno. Quest’ultima opzione era stata promessa nel 2016, quando Musk dichiarò che entro due anni i proprietari avrebbero potuto utilizzare la funzione di “chiamata” di Tesla, che avrebbe conferito alla macchina la capacità di andarli a prendere in modo completamente autonomo dall’altra parte del paese, perfino ricaricandosi da sola lungo la strada.
Promesse già sentite, in effetti, con scadenze in certi casi posticipate, per una visione spesso troppo ottimistica di Elon. Ma c’è da dire che circa un anno prima della versione originale 2014 di Autopilot di Tesla, la Model S non aveva funzioni attive di assistenza alla guida e di sicurezza, e Musk aveva assicurato che Tesla sarebbe stata entro un anno leader nel settore dell’industria della guida autonoma. All’epoca nessuno ci credeva, ma alla fine questa affermazione si è avverata, rispettando perfettamente i tempi previsti e mantenendo il suo primato nel software di assistenza alla guida. Quindi anche in questo caso si può essere fiduciosi.
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