Già da qualche mese, il caro energia sta pesando in maniera importante sul bilancio di famiglie e imprese, con un deciso impatto anche su molti beni di consumo.
Anche chi si era affidato all’elettrico per l’alimentazione dei veicoli o per le forniture domestiche ha dovuto fronteggiare aumenti significativi in bolletta.
In attesa di un ritorno alla normalità, il Governo ha introdotto un’importante agevolazione per aiutare le imprese a fronteggiare l’aumento dei prezzi del settore energetico: i così detti “crediti energia”.
Ce ne parla Finanza.tech – Top Sponsor del Tesla Club Italy – una fintech company quotata su Euronext Growth Milan che si occupa di Corporate Finance in modo nuovo. Grazie alla sua piattaforma digitale e la gestione dei dati evoluta, permette alle aziende di dialogare in ambito finanziario con banche, investitori e altri enti in modo tempestivo, semplice e flessibile.
Finanza.tech lavora ogni giorno per fornire alle PMI forme alternative di finanza che le aiutino a trovare in tempi brevi la liquidità necessaria a cogliere le opportunità sul mercato e ad aumentare la propria competitività; già da inizio 2021 è attiva nella cessione dei crediti fiscali – IVA, IRPEF, ma anche quelli derivanti da bonus edilizi – e ha da poco lanciato il servizio di cessione dei crediti energetici, proprio per supportare concretamente le imprese italiane in questo momento di difficoltà.
Partiamo dall’inizio, cosa sono i crediti energia?
Si tratta di agevolazioni, sotto forma di credito d’imposta per la spesa sostenuta dalle imprese per il consumo di energia elettrica o gas naturale nel primo e secondo trimestre 2022, recentemente esteso anche alle spese sostenute nel terzo trimestre 2022.
Tale credito d’imposta è riconosciuto alle:
— imprese “energivore” e “non energivore”;
— imprese “gasivore” e “non gasivore”
per le spese sostenute per l’acquisto di energia elettrica/gas naturale a fronte dell’incremento del relativo costo.
Ma come si distinguono le diverse categorie di imprese e come cambia l’agevolazione?
A seconda della tipologia di impresa il credito d’imposta viene riconosciuto in misura diversa e secondo criteri differenti.
La tabella di Ipsoa ci viene in aiuto, facendo ordine tra i requisiti e i crediti d’imposta riconosciuti alle diverse tipologie di imprese.
Per una più facile lettura del prospetto, aggiungiamo di seguito qualche specifica sulle diverse tipologie di imprese beneficiarie.
Per imprese “gasivore” si intendono i soggetti che:
- operano in uno dei settori di cui all’ Allegato 1 del Decreto MiTE 21.12.2021, n. 541 (produzione di gelati, lavorazione del tè e del caffè, confezioni di abbigliamento in pelle / indumenti da lavoro / biancheria intima, fabbricazione di calzature, ecc.);
- hanno consumato nel primo trimestre 2022 un quantitativo di gas naturale per usi energetici non inferiore al 25% del volume di gas naturale al netto dei consumi di gas naturale impiegato in usi termoelettrici.
Anche alle imprese “non gasivore”, cioè non ad alto consumo di gas naturale, il beneficio spetta a condizione che il prezzo del gas naturale, calcolato come media del secondo trimestre 2022 dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore del Mercati Energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio del secondo trimestre 2019.
Passiamo invece alle imprese “energivore”, ovvero tutte quelle imprese che hanno consumi elevati di energia elettrica, con una forte incidenza sul proprio fatturato.
In Italia, rientrano in questa categoria circa 3.000 imprese, sia di grandi dimensioni che PMI. Anche i settori sono i più disparati, dall’industria cartaria alle acciaierie, dalle industrie meccaniche a quelle alimentari.
Come si evince dalla tabella, a seconda della tipologia di impresa e in presenza di determinati requisiti, il credito d’imposta ottenibile può arrivare fino al 25% della spesa. Un’opportunità da non farsi sfuggire.
Come calcolare l’incremento per richiedere il bonus
Il Decreto Aiuti bis ha stabilito che l’impresa che deve usufruire del credito deve rifornirsi dallo stesso venditore da cui si approvvigionava negli anni precedenti (2019 per il 2022) ed il cliente finale deve richiedere al venditore, entro 60 giorni dalla scadenza del periodo per la quale è possibile compensare il credito d’imposta, una comunicazione nella quale viene richiesto il calcolo dell’incremento di costo della componente energetica e l’ammontare della detrazione spettante per il secondo trimestre del 2022.
Le comunicazioni tra venditore e imprese devono avvenire tramite posta elettronica certificata (PEC), o con altra modalità tracciabile (raccomandata postale).
Come si utilizza il credito?
Tutti i crediti d’imposta in questione, potranno essere utilizzati, dalle imprese beneficiarie in diversi modi:
- in compensazione mediante modello F24;
- oppure ceduti solo per intero a terzi, nel numero massimo di tre trasferimenti di cui uno libero e due a soggetti qualificati (intermediari finanziari).
I suddetti crediti d’imposta dovranno essere utilizzati:
- entro il 31 dicembre 2022 per i bonus relativi al primo e secondo trimestre 2022,
- entro il 31 marzo 2023 per gli importi spettanti relativi al terzo trimestre 2022 (precedentemente fissato al 31.12.2022 dal decreto Aiuti bis e poi prorogato dal Decreto Aiuti Ter) e ai mesi di ottobre e novembre 2022.
Nota bene: la quota compensata parzialmente impedisce la cessione della quota non utilizzata.
Dunque, si apre ufficialmente il mercato per le compravendite dei bonus energia. Snelle le procedure per i controlli sull’effettiva spettanza dei crediti oggetto di cessione, con pochi documenti richiesti dagli istituti di credito per la verifica della bontà del credito.
All’interno di questo contesto sfidante, Finanza.tech, Top Sponsor del Tesla Club Italy, ha voluto trovare il modo per semplificare i processi e poter essere al fianco dei clienti anche su questo fronte. La fintech ha ufficialmente comunicato di avere già siglato diverse operazioni con imprese energivore e di essere pronta ad affiancarne altre, avendo definito procedure semplici e tempestive per trasformare i crediti energetici in liquidità
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