Quando escono nel mercato nuovi prodotti o produzioni, moltissime persone aspettano che ci siano altri acquirenti, prima di loro, per egoisticamente poter godere di qualcuno che “testi” il prodotto stesso. Dall’altra parte, poche persone hanno il coraggio di essere i primi e noi oggi vi proproniamo proprio uno di loro: Paolo Vanzetto, agente assicurativo che vive a Rossano Veneto, Vicenza, e possessore di una delle primissime Tesla Roadster arrivate in Italia.
“Da appassionato di tecnologia, contrariamente a quel che la gente diceva attorno a me, so cosa potevo aspettarmi da un’auto elettrica. Ma la Tesla Roadster ha superato ogni mia più rosea aspettativa! Che auto incredibile! Ma partiamo dall’inizio: sono assicuratore di professione e percorro molti km ogni anno. Circa 50.000-60.000, quasi tutti per brevi tratti, tra i piccoli paesi del nord Italia, in zone in cui regna ancora in gran parte il verde. Raramente le strade sono diritte e con il tempo ho imparato ad apprezzare tutte le curve intervallate da saliscendi, che la zona ai confini tra pianura e collina in cui vivo mi propone.
Ho sempre trattato l’auto più che come un semplice strumento di lavoro, quasi “coccolandola”; e ad ogni km percorso sapevo che mi avvicinavo alla fatidica data in cui avrei “abbandonato” la mia compagna di viaggi. 100.000, massimo 120.000 km e poi la mia cara, vecchia auto con motore a scoppio avrebbe raggiunto la percorrenza in cui o la si vende, ancora ad una cifra accettabile, o la si tiene sapendo che il relativo valore sarebbe velocemente sceso verso lo 0, cominciando a dare problemi di vario tipo. Il motore a scoppio è così “fragile”… Raggiungere i 120.000 km per me è questione di poco più di due anni; con l’auto trattata sempre “con i guanti”, dovercisi separare praticamente “svendendola” solo per una questione di tempi è sempre stato per me sempre quasi doloroso, oltre che economicamente sconveniente… In due anni, un’auto come la BMW, a cui sono sempre stato affezionato, si svaluta di ben oltre il 50 % del proprio valore.
Unito alla mia passione per la tecnologia, era anche questo desiderio di avere un’auto quasi “eterna” che mi spingeva ad aspettare veicoli completamente elettrici: pochi componenti, usura ridotta, km quasi illimitati. Raggiungi i 200.000 km, cambi il pacco batterie, e l’auto è nuovamente come appena acquistata! La fine dell’era in cui sei “obbligato” ad abbandonare la tua auto per un semplice fattore di usura… Poi ho scoperto Tesla. Seguivo da diverso tempo su Internet lo sviluppo di veicoli elettrici. Nel 2009, io personalmente già utilizzavo con grande soddisfazione un maxi-scooter elettrico Vectrix da oltre due anni, ed avevo cominciato ad apprezzare quei vantaggi che solo un motore elettrico può dare: nessun rumore, potenza immediata. E la coscienza di sapere di non inquinare ulteriormente il verde che mi sta attorno. Ma non potevo credere alle specifiche che vedevo: 400 km di autonomia, 0-100 kmh in meno di 4 secondi… E, specialmente, unica manutenzione prevista: semplice sostituzione delle batterie! La mia “auto eterna” si stava avvicinando… Inizialmente ho pre-acquistato una Model S, ancora nel marzo 2009. Signature Edition, tecnicamente mi spettava la numero S3, cioé la terza in distribuzione qui in Europa. Già allora diversa gente mi vedeva come un “pazzo”, a versare acconti per un’auto che ancora non esisteva, e in cui in tantissimi non credevano. Dopo anni di veicoli elettrici lenti e senza autonomia, nessuno qui si immaginava di quale pazzesco traguardo Tesla avesse già raggiunto con la propria Roadster. Ma era proprio il fatto che Tesla avesse già un veicolo su strada che mi ha portato a tale decisione. E dopo un po’ di tempo, vedendo che gli anni che mi separavano dalla Model S sembravano veramente tanti, ho deciso di fare il salto: ho convertito il mio ordine in una Roadster. Solo dopo avrei capito che non avrei potuto fare scelta più azzeccata!
L’auto è arrivata puntualmente alla fine di marzo 2010, diligentemente trasportata da un grande camion direttamente a casa mia. In meno di un attimo ero già a bordo: nei giorni precedenti avevo già letto completamente il relativo manuale di istruzioni, e non vedevo l’ora di capire se tutto quel che mi potevo aspettare da questo gioiello tecnologico potesse essere reale. E le mie aspettative erano molto elevate… Dal primo momento che ho schiacciato l’acceleratore, ho subito capito che non solo le mie aspettative erano completamente raggiunte, ma addirittura superate, e di parecchio!
L’auto rispondeva ai miei comandi come nessun’altra auto a benzina aveva mai fatto in precedenza; l’immensa coppia sempre disponibile, senza inutili cambi nel mezzo, dà una sensazione di potenza controllata impagabile: tu pensi di accelerare e l’auto immediatamente lo fa, senza ritardi. E’ come se l’auto stessa diventasse una materializzazione immediata dei tuoi pensieri! Ed i primi giorni sono stati tutti trascorsi a sentire questa forza pazzesca che il motore elettrico mi dava: nessun’altra auto sulla strada riusciva a competere, chiunque provava a sfidare la Tesla, fosse una Porsche od un M3, si trovava subito a rimanere dietro, senza nemmeno cercare più di disturbare!
Essendo praticamente il primo in Italia ad aver acquistato una Tesla, addirittura gente che non conoscevo cercava di mettersi in contatto con me per provare quest’auto che sembrava quasi mistica: gente che credeva nel solo motore della propria super-car a benzina, ma che dopo aver fatto un veloce giro “elettrico”, risultava non più tanto convinta di ciò… Ho visto personalmente più di una persona sconvolta dal loro primo giro in un’auto elettrica. Nessuno rimaneva indifferente, nessuno, dopo, credeva ancora fermamente nel motore a scoppio come prima. E mi sembrava incredibile di essere proprio io ad aprire gli occhi a così tanta gente… Ed è allora che ho scoperto anche la seconda anima della Roadster: la guida controllata. Una coppia formidabile in un’unica marcia, nei saliscendi delle verdi colline in cui vivo e lavoro, senza alcun rumore, è una cosa che non avevo mai provato prima. Ripide salite scalate senza che il motore elettrico perda un solo km/h, discese con curve impervie gestite con il freno a recupero energetico, senza nemmeno spostare il piede dall’acceleratore. E, nel frattempo, nessun rumore emesso, e nessun gas di scarico sparato ad inquinare lo splendido ambiente circostante. Stavo vedendo il verde che mi circonda con una mentalità che non avevo mai vissuto prima… Sensazioni nuove, mai sentite assieme, di potenza, controllo e, contemporaneamente, rispetto per la natura che mi sta attorno.
Non si possono descrivere a parole, vanno provate… Da allora, non riesco a stare un solo giorno senza utilizzare la Roadster: che sia per lavoro, per svago o per una semplice uscita, sentire il dolce ma potente sibilo del motore elettrico della Tesla mi dà una carica che nessun altro veicolo riesce a trasmettermi. Con un’altra auto, tutto questo sarebbe stato visto come un bellissimo sogno ad occhi aperti, un insieme di splendide sensazioni così diverse da sembrare impossibile da trovare tutte in un’unica auto; ma così bello, da avere comunque una fine. Sapendo che, ad ogni vibrazione provocata dal motore a scoppio, quella fine si avvicina sempre più. Invece, ho trovato un’auto che, tutte queste sensazioni, riesce veramente a darle assieme, e per tutto il tempo che vorrò: l'”auto eterna” è arrivata…
Ringraziamo Paolo Vanzetto per la sua esperienza riportata così minuziosamente e con grande capacità di trasmettere le sensazioni ai lettori.[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]
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