Nel mese di agosto, in un’Italia che come ogni estate cerca notizie più legate al gossip che ai fatti, abbiamo letto o sentito parlare molte volte dei problemi di Tesla sia a livello finanziario che produttivo. Ma soprattutto di quelli veri o presunti di Elon Musk, comprensibilmente sotto stress in questo periodo, tanto da aver definito il 2018 l’anno più duro della sua carriera. Lo ha fatto in particolare durante un’intervista rilasciata al New York Times, uno sfogo pubblico e a tratti emotivo in cui il CEO di Tesla non ha nascosto le sue attuali vulnerabilità.
L’appello a Elon di Arianna Huffington
Le reazioni dalla Rete non si sono fatte attendere, così come ovviamente quelle degli speculatori (finanziari e non – gente che di lavoro attacca la casa di Palo Alto cercando di portarne al ribasso azioni e reputazione). Dal Web, come al solito sono arrivati a Elon sia insulti o attacchi (a volte più interessati ad attirare l’attenzione che a fare una critica), sia supporto, a volte con toni da tifosi, altre con suggerimenti o commenti costruttivi. Degno di nota è in particolare l’accorato appello di Arianna Huffington, nota fondatrice dell’omonimo “Post” e amica di Musk, che in una lettera aperta a lui indirizzata e pubblicata su Thrive Global gli consiglia in pratica di riposarsi un po’, se vuole ottenere buoni risultati nel lavoro.
La Huffington, ammiratrice di Elon sia come persona che come imprenditore e “visionario” (immancabile aggettivo su ogni singolo articolo pubblicato in Italia su di lui), lo rimprovera infatti per l’eccessivo lavoro. Del resto, è proprio Musk ad ammettere nell’intervista al NYT di essersi barricato nello stabilimento Tesla, lavorando 120 ore a settimana e senza più nemmeno il tempo di vedere figli o amici. Una condotta deleteria, lo ammonisce l’amica Arianna, non solo per la sua mente e il suo fisico, ma appunto anche per i risultati di Tesla.
Citando studi scientifici, la fisica e il buon senso, la giornalista fa presente che dopo tot ore senza sonno la nostra psiche inizia e reagire come quella di chi eccede nel consumo di alcool, e nessuna azienda assumerebbe uno che beve troppo. In questo modo sottolinea che non si può lavorare bene e in modo produttivo se si è troppo affaticati, e lancia forse una frecciatina a Elon per le sue gaffe su Twitter di questa estate – prima su tutti la querelle con uno dei soccorritori dei ragazzi bloccati dall’acqua nella grotta in Tailandia, a cui Elon ha praticamente dato del pedofilo.
Per quanto siamo affascinati dalla costanza e dalla dedizione di Elon Musk in ogni cosa che fa (leggete la sua biografia, ora disponibile anche in italiano, per averne più di una prova), anche noi vediamo l’appello della Huffington come molto sensato. Perché fatto appunto con amore, in modo costruttivo, per il bene di Elon, di Tesla e di ciò che entrambi rappresentano. Perché che lo si voglia o no, o che sia giusto o meno, la figura di Elon Musk ora come ora è strettamente legata a quella di Tesla, e ogni sua azione, parola, scelta, fallimento o successo sono visti come quelli di Tesla.
Tesla prima o poi andrà con le sue gambe
Verranno necessariamente tempi in cui Tesla non sarà più così legata alla (se non dipendente dalla) presenza 24 ore su 24 di Elon Musk, e di sicuro questo marchio resterà molto più a lungo sia di lui che di noi su questa Terra. Come è successo con Henry Ford e l’omonima casa automobilistica da lui fondata, e come del resto sta già succedendo con Elon e SpaceX, le aziende servono ad aiutare a implementare le idee e le visioni di chi le ha create, e per farlo a un certo punto devono andare con le proprie gambe.
Ovviamente siamo ancora in una fase in cui, prima di andare con le proprie gambe, la giovanissima Tesla deve ancora imparare a stare in piedi e a camminare bene. Ma è evidentemente una realtà in forte crescita, in ogni senso, incredibilmente votata all’innovazione e al (vero) cambiamento. Non solo, proprio grazie ai continui attacchi da parte dei molti a cui (sia nel settore automotive, che energetico) ha rotto le uova nel paniere sta diventando sempre più forte. Con Elon oggi e senza di lui in futuro, sarà sempre un simbolo ed un esempio di progresso, ma anche di coraggio.
Noi, nel nostro piccolo, come 1° Club di possessori e appassionati italiani di questo marchio siamo lieti di contribuire al suo impegno verso un mondo più smart, una mobilità più sostenibile e un pubblico più consapevole. Ciò che possiamo dire sia a Elon e a tutti i suoi colleghi dentro Tesla in questo momento oggettivamente stressante e complesso è quindi semplice e chiaro: siamo con voi!
Dal canto nostro, dunque, continueremo a fare informazione corretta su quanto riguarda Tesla e a organizzare iniziative ed eventi, a partire ovviamente dal prossimo Tesla Club Italy Revolution. Inoltre, come forse avrete notato, durante la pausa estiva abbiamo apportato modifiche e migliorie al nostro sito che, fra le altre cose, prevedono non solo più notizie ed aggiornamenti sulle auto elettriche più belle e performanti del mondo, ma anche diverse funzioni di supporto per rendere la rete di Tesla Owner ed appassionati italiani sempre più fitta, coesa ed efficiente. Anche per quanto concerne l’accesso a punti di ricarica e vantaggi per usufruirne.
Una bella visita presso la fabbrica Tesla
In attesa di darvi maggiori dettagli su tutte le novità del nostro Club che arriveranno nei prossimi mesi, invece che leggere articoli di gossip su Elon Musk o guardare video apocalittici sulla presunta fine di Tesla (di cui ogni mese siamo costretti a sentir parlare, ma che non arriverà), vi consigliamo di guardare questo recente video, in cui il noto blogger Marques Brownlee visita con lo stesso Elon la fabbrica Tesla. Ecco qui come stanno le cose, cosa si sta facendo, e in quale atmosfera.
Buona visone, e buona continuazione con il Tesla Club Italy!
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