Avere una Tesla, generalmente, dà maggiori garanzie di sicurezza, in ogni senso. Non solo quella alla guida e su strada, ma anche quella legata al fatto che è molto più difficile scassinare e rubare una Tesla che un’auto qualunque. Ne sanno qualcosa quegli sprovveduti ladri che, una volta riusciti ad impossessarsi di una Tesla altrui, sono stati facilmente riacciuffati grazie alla geolocalizzazione via App sul telefonino del Tesla Owner derubato.
Ciononostante, c’è chi è riuscito a sviluppare metodi che permettono di aprire una Tesla con un cellulare “illudendo” l’auto che sia la chiave del proprietario dell’auto, captandone il segnale altrove, o di farne sparire una dalle mappe. Negli ultimi mesi, infatti, ha destato qualche preoccupazione l’aumento di furti (o di tentativi di furti) di Tesla avvenuti in particolare in alcuni parcheggi di Los Angeles e della Bay Area, dove è avvenuta la maggior parte delle segnalazioni.
Grazie ai dispositivi di sicurezza di una Tesla è molto difficile riuscire a portarne via una, infatti la maggior parte dei veicoli rubati negli Stati Uniti è stata recuperata (112 su 115, secondo i dati disponibili). Un fatto che non dissuade i ladri di auto, tanto che anche in Europa alcuni di questi, capaci di penetrare le difese dell’auto forse più sicura del pianeta, sono riusciti più di una volta nell’intento. In risposta a questi attacchi la Tesla ha iniziato a implementare livelli di sicurezza aggiuntivi e più avanzati, e a dare consigli anche semplici su come non farsi fregare (letteralmente).
Oltre alla rimozione degli oggetti di valore dalla propria auto, un consiglio valido per qualsiasi veicolo, Tesla ha diffuso via mail alcuni suggerimenti per attivare ulteriori funzionalità di sicurezza: “Chi possiede una Model 3 [ma anche una Model S o una Model X, ndr] può abilitarle andando su Comandi > Sicurezza e Protezione sul touchscreen della propria auto”, spiega il costruttore in una email inviata ai suoi clienti: “Il ‘Pin to Drive’ richiede un codice di 4 cifre per avviare l’automobile, mentre l’inserimento manuale richiede una chiave magnetica per poter cominciare a guidare. L’allarme di sicurezza invece si attiva quando il bagagliaio o le porte vengono aperti senza una chiave di accesso valida”.
Questi sono al momento i dispositivi probabilmente più efficienti per impedire il furto del veicolo, ma se un ladro riesce comunque a rubare una Tesla, il proprietario può appunto rintracciare l’auto attraverso la App, grazie alla funzione di localizzazione. Questa, a meno che si sia stati presi di mira da un rarissimo caso di ladro-hacker capace di non far più trovare l’automobile, è in grado di seguirla sempre in tempo reale e consentire così alla polizia di ritrovarla, come è successo di recente in California e in altri casi che hanno portato all’arresto dei temerari furfanti. Oltre alle misure di sicurezza menzionate, Tesla ha recentemente introdotto la “Sentry Mode”, o “modalità sentinella”, sempre per prevenire le possibili effrazioni.
I recenti episodi di scasso hanno infatti riguardato per lo più la sottrazione di oggetti all’interno dell’automobile, semplicemente dopo avere rotto un finestrino (a quanto pare quello posteriore una volta rotto non fa attivare l’allarme!). Tesla ha così implementato questa nuova funzionalità “sentinella”, attivata sulla Model 3 attraverso il periodico aggiornamento software e in grado di monitorare l’auto mentre è parcheggiata: “Quando viene rilevata una potenziale minaccia, si attiverà il sistema di allarme e le telecamere presenti sull’auto inizieranno a registrare”, spiega Tesla ai suoi clienti. Ovviamente è stato messo a punto anche un nuovo e più avanzato sistema antifurto per Model S e Model X.
Insomma, rubare un’elegante e costosa Tesla, per quanto possa essere allettante per dei ladri professionisti, non è per niente un gioco da ragazzi. E per quanto questi delinquenti possano organizzarsi, aggiornarsi e sviluppare nuovi modi per rubare un’auto, Tesla sarà sempre un passo più avanti di loro, garantendo così ai suoi clienti i mezzi più sofisticati e sicuri disponibili sul mercato. Nel frattempo, cerchiamo di fare sempre attenzione, e non esitiamo a chiedere alla casa californiana di aggiornare e migliorare costantemente il suo servizio, come suggerisce il Model 3 Owners Club che, dalla Bay Area, qualche preoccupazione in più in effetti la esprime (nel video qui sotto).
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