A circa due settimane dal brutto incidente che negli Usa è costato la vita a un giovane ingegnere possessore di una Tesla Model X con l’Autopilot azionato, continuano le polemiche, le critiche e le speculazioni diffuse con l’obiettivo di denigrare la casa di Palo Alto. Ora, poiché abbiamo già fatto presente negli scorsi giorni che Tesla non andrà in bancarotta neppure se i suoi detrattori lavoreranno giorno e notte per rovinarne l’immagine, vogliamo qui focalizzarci brevemente sui vantaggi dell’Autopilot Tesla, ovvero della guida semi-autonoma messa globalmente e così facilmente sotto accusa in quest’ultimo periodo (anche a causa dei problemi di Uber e di un altro incidente fatale avvenuto pochi giorni prima di quello che ha coinvolto una Tesla).
Non servono tante parole, perché queste potrebbero essere fraintese, o perché non gli si potrebbe credere. Bastano i già numerosi video che girano online: testimonianze dirette di quanto possa essere utile un “aiuto” come appunto quello dell’Autopilot. Il caso più eclatante resta probabilmente quello di circa un anno e mezzo fa in Olanda, dove per puro caso dall’abitacolo di una Tesla viene ripreso un incidente ampiamente previsto dall’auto.
Ma questa incredibile prova di affidabilità dei radar e delle telecamere posizionate su ogni Tesla che arrivano, di giorno e di notte, dove l’occhio umano non potrebbe mai arrivare (tipo due auto più avanti a quella che ci precede) non è l’unica di cui si sia una prova video. Il sistema di algoritmi che permette a queste auto di calcolare/prevedere con l’Autopilot le traiettorie delle auto che ci stanno attorno e quindi un possibile incidente sono decine. E infatti c’è chi le ha già raccolte in vere e proprie “compilation”.
Certo, alcune scene sono più spettacolari di altre. Ma non è questo il punto. L’obiettivo qui è quello di andarci piano, prima di volere escludere a priori la possibilità di sviluppo della guida autonoma. Perché questa non vuole levarci il piacere della guida, come sembrano pensare alcuni, ma solo farci viaggiare più sicuri. E non solo se abbiamo una Tesla. Come si vede anche da questi video, infatti, a beneficiarne sono anche gli altri utenti della strada. Animali inclusi.
L’Autopilot non serve solo a prevedere incidenti ed evitare che se ne resti vittime. Se inserito può anche capire quando non siamo più abbastanza vigili da riprendere il controllo dell’auto in caso di necessità. C’è chi ha fatto anche questa prova, per mostrare a tutti come si comporta una Tesla nel momento in cui, per esempio, il guidatore si addormenta con l’Autopilot azionato. In pratica, l’auto rallenta progressivamente fino a fermarsi con le 4 frecce, e una volta fatto non dà più la possibilità di azionare la guida semi-autonoma per il resto del viaggio.
Come si può non volere che una tecnologia di questo tipo si sviluppi ulteriormente? Viene da pensare che chi vi si oppone è mosso da ragioni personali ben poco nobili, oppure da mere (e assurde) ragioni ideologiche. Ma per fortuna, che lo si voglia o no, questa tecnologia (al momento già ritenuta anche “troppo avanti”) progredirà nell’arco di ben poco tempo. Intanto, attendiamo che anche la legislazione (soprattutto in Europa) incominci a inserire queste capacità delle auto in circolazione nel codice della strada. Capendole, regolandole, stabilendone limiti e modalità d’uso. I vantaggi dell’Autopilot sono lì da cogliere. Basta saperlo e volerlo fare. Ma si ricomincerà solo una volta conclusa questa insensata campagna mediatica contro la guida autonoma.
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