Questi ultimi sono stati giorni intensi per Tesla. Il brutto incidente che è costato la vita a un Tesla owner negli Usa avvenuto poco tempo dopo l’altro incidente fatale, che ha coinvolto Uber gettando non poche ombre sugli sviluppi della guida autonoma; le investigazioni di enti e autorità preposti che hanno fomentato dubbi e polemiche; gli instancabili hater; il downgrade di Moody’s sul titolo della società dal grado B3 al B2; sono diverse le dinamiche che hanno creato nelle ultime settimane non pochi grattacapi alla casa californiana. Ma solo in borsa o su alcuni media, perché a livello di vendite sembra invece andar sempre meglio.
Ecco perché sembra opportuno prendere questa mole sempre più importante di attacchi con ironia. Con tutto il rispetto per chi ha perso la vita negli incidenti di cui sopra, infatti, Elon Musk ha voluto scherzare sul fatto che per alcuni Tesla andrà presto in bancarotta. Come? Con un simpatico pesce d’aprile. “Tesla ha le ore contate”, “Tracollo in borsa di Tesla”, “Tesla in bancarotta entro pochi mesi”… parole ripetute come un mantra da molti, generalmente con qualche interesse legato al mondo dell’automotive vecchio stile o dei combustibili fossili. Frasi che abbiamo letto talmente spesso negli ultimi anni, che ormai quasi non ci si bada più.
Infatti, se da una parte la produzione di Model 3 continua ad aumentare il suo ritmo ed è arrivata a 2mila pezzi alla settimana, dall’altra le vendite di Model S e Model X non sono mai andate così bene. Oltre ad avere fatto registrare ottimi risultati anche nelle vendite in Europa, ora Tesla entra fra le 10 supercar più immatricolate in Italia nel 2017 anche con la Model X, al numero sette delle più vendute subito dopo la Model S, al numero sei.
E così Elon Musk ci ride sopra. “Nonostante gli intensi sforzi per raccogliere soldi, compresa un’ultima disperata vendita in massa di uova di Pasqua, siamo addolorati di annunciare che Tesla è andata completamente e totalmente in bancarotta”, scrive Elon sul suo profilo Twitter: “Così in bancarotta da non potere crederci”. Il tutto allegando una foto in cui, riverso sul fianco di una Model 3 e con “ancora visibili delle tracce di lacrime”, tiene in mano un pezzo di cartone con scritto “bancarotta!”. Anzi, “bancavotta”…
Elon was found passed out against a Tesla Model 3, surrounded by “Teslaquilla” bottles, the tracks of dried tears still visible on his cheeks.
This is not a forward-looking statement, because, obviously, what’s the point?
Happy New Month! pic.twitter.com/YcouvFz6Y1
— Elon Musk (@elonmusk) 1 aprile 2018
Un’ironia che vuole appunto bilanciare il mare di critiche ricevute per incidenti di cui Tesla non è stata neppure responsabile. Dispiace ovviamente moltissimo per l’incidente risultato fatale al trentottenne ingegnere di Apple Walter Huang, ma come è stata costretta a fare presente Tesla in seguito alle polemiche l’automobilista ha ignorato gli avvisi della sua auto di riprendere il controllo. Non solo, mancava anche il guard rail-cuscinetto che serviva ad attutire un eventuale impatto con lo spartitraffico di cemento, distrutto da un precedente incidente e non rimpiazzato.
Come spiega Tesla nella sua nota, considerando tutti i produttori di automobili negli USA si verifica un incidente mortale ogni 86 milioni di miglia percorse; questa cifra con Tesla e i suoi veicoli equipaggiati con l’hardware Autopilot sale a 320 milioni di miglia. In altre parole, chi guida una Tesla riduce di 3,7 volte la possibilità di essere coinvolto in un incidente fatale. Ma bisogna sempre e comunque fare attenzione, e mantenersi sempre vigili alla guida.
La guida automatica, o al momento è meglio dire semi-automatica, è uno strumento molto utile, che va però utilizzato con cura. Per quanto ci possa piacere l’idea avveniristica di leggere un libro, lavorare o guardare un film mentre l’auto guida per noi, dobbiamo avere sempre la situazione sotto controllo. Per il bene nostro e di chi ci sta attorno, in macchina e non. La guida semi-automatica di una Tesla (o di qualunque altra auto che la offre), ci permette di arrivare meno stanchi a destinazione e di viaggiare più sicuri, grazie ai molti occhi in più che aggiunge ai nostri quando siamo per strada. Ma non può (e forse non potrà mai) garantire con certezza assoluta di non incorrere in un incidente.
Questi brutti fatti ci possono insegnare molto, e per quanto c’è chi possa o voglia pensare il contrario, non faranno andare Tesla in bancarotta, ma la renderanno ancora più forte, perché ancora più orientata sulla sicurezza e sull’offrire un prodotto di qualità superiore. Ma mentre attendiamo livelli di sicurezza sempre più elevati, facciamo attenzione a non distrarci mentre guidiamo, magari guardando video o scrivendo messaggi sui nostri telefonini.
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