Razzi SpaceX ed auto elettriche Tesla hanno la stessa anima, e si può dire lo stesso padre: Elon Musk, da sempre, vede il guidare contemporaneamente due compagnie così complesse e importanti come una delle sue principali fatiche, ma anche una delle maggiori fonti di opportunità, e soddisfazioni. Una su tutte, quella di sviluppare software, soluzioni aerodinamiche o novità ingegneristiche utili sia su strada che nel cosmo. Ma anche e soprattutto nuovi materiali, capaci di rendere i bolidi delle due aziende sempre più efficienti, performanti e resistenti.
Secondo Tesla quelle che parlano di team operanti contemporaneamente sia al suo interno che in SpaceX sono dichiarazioni rilasciate “erroneamente” da alcuni suoi impiegati, ma la realtà dei fatti sembra chiara: i gruppi di ingegneri che lavorano allo sviluppo di nuovi materiali per le due aziende collaborano così strettamente che si fatica ormai a capire a quale compagnia appartengano. Hanno persino creato insieme un database in cui stanno raccogliendo i dati più utili allo sviluppo appunto di nuove leghe e materiali. Del resto, che si tratti di razzi, auto elettriche o sistemi fotovoltaici, la scelta dei materiali più appropriati è di fondamentale importanza.
E’ forse proprio Tesla la più interessata all’argomento, ora come ora. Lo conferma la sua costante ricerca di nuovi ingegneri dei materiali e metallurgisti da inserire nel suo sempre più ampio team dedicato. I suoi primi modelli di auto sono stati costruiti in alluminio, materiale resistente e più leggero, ma molto malleabile e soprattutto costoso (anche in caso di riparazione). Con Model 3 ha iniziato ad usare meno alluminio e più acciaio, ma nell’ottica di raggiungere una sempre maggiore efficienza/autonomia e dei livelli di produzione sempre più elevati, trovare nuove soluzioni in questo senso si fa sempre più urgente.
Materiali ovviamente non significa solo metalli, ma anche ceramiche, plastiche, semiconduttori e in particolare vetro. Ed è proprio qui che i team di ingegneri Tesla/SpaceX hanno ottenuto finora i risultati più importanti, sviluppando prodotti e componenti di vetro utilizzati per le tegole fotovoltaiche di Tesla, il camion Semi e la Model 3. Per quest’ultima, in particolare, Tesla ha creato già nel 2016 un “glass technology group”, formato in gran parte (stando alle parole di Elon Musk quando ne diede l’annuncio) da “persone veramente fenomenali”.
Il vetro è in pratica quello delle tegole fotovoltaiche rese famose dal celebre video (qui sopra) che ne dimostra la resistenza. Un vetro estremamente innovativo, usato nella Model 3 anche perché relativamente economico nella produzione in grandi volumi. E che dire di quello usato per il parabrezza del Tesla Semi, capace di “resistere ad un’esplosione termonucleare”? Di sicuro può essere un passo avanti per la sicurezza di chi sta nell’abitacolo quando qualcosa urta il vetro dall’esterno, ma ovviamente non deve risultare una trappola mortale nel momento in cui lo si dovesse rompere per uscire dal veicolo in caso di emergenza.
La scienza dei materiali si fa sempre più affascinante ed interessante, oltre che utile, e nei prossimi anni ne vedremo delle belle. Soprattutto grazie a compagnie così proiettate in un futuro sempre più efficiente e sostenibile come quelle capitanate da Elon Musk. I motivi per ricercare materiali sempre più innovativi ed avanzati sono quindi validi e numerosi. Se Tesla e SpaceX vogliono collaborare in questo senso, non possiamo che esserne lieti.
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