La Model 3 fa spesso parlare di sé. A volte per il prezzo più abbordabile rispetto ai precedenti modelli Tesla, a volte per l’effetto dirompente che ha avuto il suo arrivo sull’intera industria automobilistica, costretta a interrompere anzitempo la corsa all’ibrido o all’idrogeno, altre ancora per i ritardi legati alle prime fasi della sua produzione (l’ormai noto “production hell” preconizzato da Elon Musk). Fra gli appassionati, invece, ha fatto parlare di sé ancora prima della sua nascita per i miglioramenti a cui ha portato la stessa Tesla, per i continui aggiornamenti e, non meno importante, per le sue peculiarità legate soprattutto agli interni.
Della Model 3 si possono subito apprezzare le linee sinuose della sua carrozzeria, la maggiore efficienza legata sia alla nuova batteria che a ruote e sospensioni sempre più intelligenti, oppure anche l’assenza di chiavi da tenere in tasca o nella borsa. Ma c’è una cosa che, forse più di ogni altra, caratterizza la nuova creatura di Palo Alto: i suoi interni. Anche senza sedercisi dentro, infatti, si nota subito che sono a dir poco minimali. Una scelta stilistica dello chef designer di Tesla Franz Von Holzhausen, ovviamente, ma anche e soprattutto un modo efficace per aumentare lo spazio disponibile nel suo abitacolo.
Lo stile minimalista degli interni della Model 3 è già diventato un simbolo, un assaggio di come saranno o dovranno essere le future auto a guida autonoma. Mezzi che cambieranno drasticamente il concetto di spostamento, rispetto a quello che conosciamo oggi. Veicoli in cui, più che guidare, ci si potrà intrattenere (c’è chi parla già di queste auto come di una stanza in più della propria abitazione), e in cui quindi ogni centimetro in più può risultare prezioso. Soprattutto si tratta di auto non così grandi, come è appunto la Model 3.
Alcune prove del comfort che l’abitacolo di una Model 3 garantisce le ha fatte negli Usa Joseph Torbati di OCDetail (“Obsessive and compulsive about Details”, azienda operante nella Bay Area di San Francisco specializzata nella modifica di autovetture). Che, attraverso un video da quasi un quarto di milione di visualizzazioni, descrive la sua esperienzaall’interno di una Model 3.
Alto 1 metro e 83, Torbati spiega che sul sedile di guida si sta comodi tanto quanto in una Model S, mentre sui sedili anteriori in una Model 3 si ha addirittura più spazio per le gambe che non nei sedili anteriori (oltre che della terza fila) di una ben più grande Model X. E per quanto riguarda lo spazio per la testa? Sia davanti che di dietro nella Model 3 è maggiore che nella Model S, e di poco inferiore a quello della Model X. Fantascienza? Suonerebbe tale, se solo non fosse tutto corredato di dati e misurazioni.
In un suo video, inoltre, Torbati mostra altre caratteristiche degli interni della Model 3: dalle prese USB sia davanti che dietro ai capienti porta-tazze, dallo spazioso vano porta-oggetti ai ganci appendiabiti, dalle caratteristiche alle diverse possibilità di regolazione del volante, fino ovviamente al mega touchscreen piatto orizzontale da 15 pollici posto al centro del cruscotto. Il tutto, giustamente, facendo notare anche alcune cose che a lui non vanno troppo a genio.
Insomma, fra le molte cose che Tesla ha rivoluzionato grazie alla Model 3, c’è sicuramente anche l’aver dimostrato che un’auto più piccola non è necessariamente meno spaziosa. Aspettiamo con ansia il momento che arrivi anche in Italia, per potere finalmente dire “provare per credere”.
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