Per Tesla in California è finito lo “shelter-in-place”: la contea di Alameda ha ufficialmente approvato il piano dell’azienda per riaprire la sua fabbrica di Fremont, e Tesla ha lasciato cadere le azioni legali intraprese contro la stessa contea. Dopo settimane di discordie, le autorità locali e l’azienda capitanata da Elon Musk sembrano aver finalmente trovato un accordo per il riavvio delle attività produttive. Non solo, nonostante le minacce di Elon degli scorsi giorni di spostare la produzione in Texas, sembra che la Tesla factory di Fremont possa essere anche ampliata.
La conferma della riapertura arriva da una mail ricevuta dai dipendenti di Tesla e diffusa dalla CNBC, in cui la casa californiana spiega che “le linee guida della Bay Area consentono ai produttori di riprendere le normali operazioni e di allentare le restrizioni per la vendita al dettaglio, il magazzinaggio e altre industrie, ipotizzando che possano essere seguite tutte le precauzioni di sicurezza richieste.” Già nelle ultime due settimane, in realtà, Tesla aveva gradualmente richiamato i suoi dipendenti a lavorare sia in California che in Nevada. Alcuni di loro sembrano avere ancora paura di tornare al lavoro, ma Tesla assicura che è possibile lavorare in totale sicurezza.
Non solo, Tesla sta installando più robot nella sua fabbrica Fremont per aumentare la capacità produttiva del sito. Lo rivela il portale Electrek, che ha diffuso le nuove richieste di Tesla per l’installazione di nuove apparecchiature che, a quanto pare, sono destinate ad incrementare la produzione della Model Y.
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