Per chi non lo avesse ancora capito, Elon Musk è un vulcano di idee, trovate e genialità. Le sue dichiarazioni raramente non suscitano curiosità, ammirazione, stupore (o a volte invidia), sia quando si rivolge alla stampa che quando parla con gli azionisti di Tesla. Fra le dichiarazioni fatte negli ultimi periodi, ci soffermiamo qui brevemente su quella che ha probabilmente fatto meno scalpore, ma che noi amanti italiani di Tesla troviamo particolarmente interessante: “Fra meno di cinque anni arriverà sul mercato una Tesla compatta”.
E’ quanto ha affermato recentemente lo stesso Musk parlando a degli azionisti del marchio di Palo Alto. Una compatta del Segmento C: probabilmente il modo più efficace, insieme all’eventuale sviluppo di un modello station wagon di conquistare una volta per tutte il mercato europeo.
La compatta di casa Tesla farebbe direttamente concorrenza a rivali tedesche come la BMW i3 o la già annunciata Volkswagen I.D. E sarebbe piccola, sì, ma solo per il mercato USA. In Europa, così come probabilmente nel resto del mondo, sarebbe un’auto dalle dimensioni (e potenza) più che accettabili. In base a quanto ha rivelato lo stesso Musk, infatti, si tratterebbe (o tratterà) di un’auto non più piccola di una Golf.
Certo, con la fatica che si sta facendo a raggiungere i ritmi di produzione ottimali della Model 3, e con le uscite previste della Model Y (2019), della spettacolare nuova Roadster (2020) e del camion Tesla Semi, il tutto unito da una produzione sempre più elevata delle ormai popolarissime Model S e Model X può sembrare difficile se non impossibile che a Fremont o presso la Gigafactory possano accollarsi anche la progettazione e la produzione di un altro modello destinato al grande pubblico. Ma con Elon Musk non si può mai dire. E non saremmo per nulla certi di escludere che non faccia davvero anche questo.
Per quanto in molti tendano a dimenticarsene, l’imprenditore sudafricano segue e gestisce oltre a Tesla (fusa lo ricordiamo con la già di per sé grande Solar City, azienda solo lei da diverse migliaia di dipendenti) anche aziende incredibilmente vaste e complesse come SpaceX o The Boring Company, senza dimenticare progetti ancora in corso come l’avveniristico Hyperloop. Tutte iniziative che, con tutti i ritardi del caso o le ovvie difficoltà incontrate sul loro percorso, stanno comunque procedendo verso i rispettivi obiettivi. Incluso quello non da poco di rendere l’umanità una specie multi-planetaria!
Ora, tornando sulla Terra, se nel 2023 sarà pronta per il mercato una Tesla compatta dalle dimensioni di una Golf, significherà non solo che Musk e Tesla sono riusciti ancora una volta in una missione apparentemente impossibile, ma anche che la mobilità elettrica avrà veramente raggiunto la diffusione di massa. E questo, che si compri una Tesla piuttosto che una rivale tedesca o cinese, non può che farci piacere.
Per quanto ci affascini l’idea che l’essere umano si possa trasferire anche su Marte, infatti, a noi piace guidare le nostre Tesla su questo nostro pianeta blu. Che, per poter continuare a garantire la vita umana su di esso, va però preservato. Come? Anche e soprattutto attraverso la riduzione degli effetti del cambiamento climatico. Una sfida difficile, ma che si può vincere anche grazie all’adozione su larga scala della mobilità elettrica, delle energie rinnovabili e di un sistema generalmente più smart ed efficiente. Quello in pratica agognato da Tesla, da Elon Musk e da chiunque ne ammiri le iniziative e ne condivida le visioni.
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