In questo post voglio riportare l’esperienza di Riccardo Urciuoli e del suo test drive fatto recentemente presso lo Store Tesla di Milano.
“Chiamo o non chiamo??”
Chi mi conosce lo sa che non sono tipo da auto costose… anzi all’auto non ci tengo per niente. Anzi no, ci tengo, ma non come l’italiano medio… a me piace “giocarci”, guidare al limite (ogni tanto) anche se sono sulla mia vecchia Cinquecento. Qualche derapata sulla neve, e con la mia Eli a trazione posteriore perfino i primi sovrasterzi di ‘potenza’…
Ma allora in fondo… anche se è una super sportiva perchè no?
E poi mi torna il mente il test drive della Alfa 156 Sportwagon, ero andato per provare la 1.9 JTD e il concessionario mi lasciò andare via da solo al volante di un mostro, se ricordo bene un 2.5 o un 3.0 V6 che cercando su Wiki risulta fosse una bestia da 140kW (o 180kW il 3000). Tutte le rotonde di Cernusco e dintorni fatte con le ruote anteriori che pattinavano come quelle delle auto americane dei telefilm!
Insomma mi decido e chiamo, la ragazza gentilissima mi chiede qualche dato, e resta un po’ interdetta quando le dico che ho già un’auto elettrica… Comunque è fatta, ho prenotato il giro di prova con un’auto da 225 kW e per giunta a trazione posteriore!
Propongo quindi una gita a Milano alla gentile consorte… che però è donna diffidente… “Ricca’ dimmi la verità, come mai vuoi andare a passeggio a Milano? Di solito quando non vai in moto ti rinchiudi nel box o in qualche forum…”
E allora le spiego tutto, che c’è da provare un’auto degna di lei, che si è sempre lamentata della Elettra ‘Null Optional’…. no tranquilla mica la compro, costa troppo, però parlano di un modello meno eclatante, magari tra qualche anno…
Sabato pomeriggio dopo mangiato partiamo da Pessano con congruo anticipo, alle 15 per essere sicuro di arrivare in centro per le 15,45.
Durante il viaggio metto Eli in modalità S, che sta per Sport, e scateno tutti i suoi poderosi 30 kW elettrici per prendere un minimo di dimestichezza con una full electric sportiva a trazione posteriore. Come al solito nessuno mi nota, nel rumore urbano il silenzio passa inosservato, e l’auto non è certo “exclusive”.
Arrivato al Tesla Store due curiosi stanno già osservando il bolide americano, faccio un giro intorno al palazzo per trovare parcheggio e riesco a farmi notare inserendo la retro: il cicalino ‘muletto style’ spaventa tutti quelli nei dintorni, uno pensa che un camion dei rifiuti sta per schiacciarlo e si ritrova una Seicento… Almeno però faccio notare un altro mezzo degno di nota!
Dopo le presentazioni e la compilazione del modulo la Teslaragazza (mi hanno detto si chiami Alessia) ci fa accomodare nell’auto e comincia a spiegarmi le principali caratteristiche, dimostrandosi competente e appassionata, padrona dell’argomento e capace di snocciolare dati tecnici di motore e batterie senza esitare neanche sulle unità di misura: brava!
Per iniziare mi illustra le proprietà del bellissimo Touch Screen da 17, con navigatore con tanto di vista dall’alto stile Google Earth; ma per me che mi accontento di un TomTom da 70 euro queste sono finezze poco interessanti.
Molto più intrigante invece la possibilità di effettuare diverse regolazioni con pochi tocchi sullo schermo: è possibile regolare la rigidità delle sospensioni attive, l’altezza da terra della vettura, perfino la potenza della frenata rigenerativa! Insomma, alcune cose immagino siano normali per chi possiede un’auto sportiva, altre sono specifiche della trazione elettrica e delle possibilità di regolazione aggiuntiva che offre. Ho dimenticato di chiedere però se anche la Tesla ha varie impostazioni possibili riguardo la potenza massima e la curva di erogazione…
Iniziamo il Test Drive, e dopo i primi metri già sento una vocina fastidiosa dal sedile posteriore invitarmi ad andarci piano con l’acceleratore. Alessia invece sembra un po’ più abituata all’accelerazione del mezzo, ma comunque in alcuni momenti percepisco un suo certo irrigidimento, e continua a farmi notare le strisce pedonali, gli incroci meno visibili e tutte le avversità della vita di strada in Milano…
L’auto è veramente impressionante, cerco di stare nei limiti di velocità urbani ma è veramente difficile, anche perchè volendo testare lo spunto ci si ritrova in un attimo a 60-70 km/h. E quando dico un attimo intendo proprio pochissimo, difficile stimare i tempi ma credo qualcosa come 2-3 secondi da quasi fermo a 60 km/h! Sul pavè ma anche sull’asfalto sento intervenire spesso il controllo di trazione, quindi anche schiacciando a fondo in curva l’auto si scompone appena, la facilità di guida è notevole. Credo che con quei kW e senza un’elettronica così sofisticata sarebbe stata molto meno guidabile da un neofita come me. Sicuramente sarebbe da provare in pista per divertirsi sul serio! Insomma, schiacciando l’acceleratore l’elegante Tesla si trasforma in un proiettile e fa provare le sensazioni che si provano in uno Shuttle durante lo stacco da terra! Beh dai diciamo che qualcosa di simile si può provare anche a Gardaland su alcune giostre come Space Vertigo: quel leggero solletico allo stomaco che di solito si sente quando ci si lascia andare in caduta libera, solo che la Tesla me l’ha fatto provare in orizzontale!
Purtroppo tra una fiondata e l’altra il tempo è volato e il test è finito… ma alla fine l’ultima curiosità è stata vedere il grafico del consumo istantaneo. A parte (prevedibile..) che ho battuto il record del consumo istantaneo di quel giorno, i dati sono interessanti e ve li indico anche se vado a memoria e la mia memoria è scarsa…
- consumo massimo superiore a 600Wh/km
- interessante anche il consumo medio, che se ricordo bene era intorno ai 220 Wh/km; anche ipotizzando che gli altri tester siano stati più tranquilli, si tratta comunque di un utilizzo urbano e da parte di utenti ben poco interessati ad una guida attenta ai consumi… Per confronto un’auto elettrica moderna, utilitaria, nelle stesse condizioni consumerebbe probabilmente intorno ai 110-120 Wh/km o qualcosa di più. E’ un altro vantaggio del motore elettrico e della frenata rigenerativa, l’aumento dei kW disponibili non implica un aumento dei consumi notevole come sulle auto termiche.
Il ritorno a terra; ma i veicoli hanno un’anima?
E’ bello sognare ma poi bisogna tornare coi piedi per terra… E quindi in attesa che Tesla magari ci stupisca con il Model E, che potrebbe essere più alla portata dei comuni mortali, torno non senza soddisfazione al mio MicroBolideTrazionePosterioreFullElectric: ELI!
Che tra l’altro ha fatto diverse amicizie durante questo pomeriggio a Milano: a differenza che in provincia è più frequente in centro città imbattersi in altri ‘pionieri elettrici’, anche grazie (o per colpa, dipende dai punti di vista) all’area C e le sue restrizioni.
Oltre ovviamente alla Tesla, ho avuto modo di notare una Tazzari/NWG Zero e un Birò aggirarsi per le vie del centro, e chissà quanti altri non li ho notati.
Per fortuna Eli non se l’è presa ed è partita al primo colpo di relè.
Per evitare noie prima del giro le ho spiegato che quella rossa tutta curve non avrebbe mai preso il suo posto nel mio cuore, che si trattava di una fugace avventura ma poi sarei tornato da lei più innamorato di prima.
Eh si perchè dovete sapere che i miei mezzi hanno un caratteraccio e basta poco, un minimo sgarro e me la fanno pagare! Non so se capita pure a voi, forse è dovuto al numero esagerato di ore che io passo o ho passato sui miei mezzi, tutti bisognosi di cure; probabilmente le ore piccole fatte in garage, spesso fino all’una o le due di notte, provocano un legame anomalo per i mezzi meccanici… E non solo quelli elettrici, vale anche per i termici. Qualche esempio? – nei mesi di preparazione della Lambretta Elettrica Ecolà, la mia Lambretta originale è andata in depressione e si è fatta venire un pre-infarto: grippaggio della bronzina di biella e conseguente rifacimento del motore. – sempre la Lambretta: quando ho cominciato a trascurarla a favore di un più ecologico 4T (Superalce del 1952…) ha tentato di annegarsi: foratura del galleggiante e conseguente ingolfamento. Non sono ancora intervenuto ed è li in coma farmacologico nel suo posticino. – quando ho comprato ELI ho trascurato molto la mia Cinquecento storica, avevo troppo da lavorare coi cestelli batteria e il RichiBMS… E lei si è tagliata le vene (rottura di guarnizione con conseguente svuotamento totale del circuito freni) rischiando di ammazzare se stessa e la gentile consorte! Per farmi perdonare in questi giorni le ho dedicato molto tempo e ho rifatto tutto l’impianto, ora frena che è un piacere, e onde evitare altri scherzi ogni giorno le dico qualcosa quando rientro a casa.
Quindi dopo il test non ho fatto mancare a Eli qualche complimento un po’ ipocrita ed esagerato, tipo ‘cavoli ma sei più scattante della Tesla!’ oppure ‘eh ma come ti infili bene tu nel traffico…’
Le ho fatto fare un bel giro in centro, poi l’ho parcheggiata in zona Castello Sforzesco assicurandole che andavo solo a fare una passeggiata, e non potevo portarla perchè era zona pedonale.
Quando sono tornato era li tranquilla che sonnecchiava in attesa del ritorno a casa.
Che succederebbe se dovessi presentarmi a casa con una Tesla nuova fiammante?
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